La Corvette più collezionabile di tutti i tempi

La Corvette Sting Ray del 1963 segnò una nuova direzione per le auto sportive in America.

Grazie al suo design elegante, la sua incredibile manovrabilità e il suo potente motore V8, la vettura riuscì ad abbinare potenza e desiderabilità al suo lancio sul mercato. Con l’esclusivo lunotto posteriore diviso in due sezioni del modello del 1963, la Corvette Sting Ray rappresenta una delle auto più ambite dai collezionisti di tutto il mondo.

Specifiche e caratteristiche

Corvette Sting Ray

La tua Corvette Sting Ray del 1963 meticolosamente dettagliata

In scala 1:8, questa riproduzione di qualità museale include tutti gli elementi di design che erano unici per il modello del '63, in particolare il lunotto posteriore diviso e le griglie anteriori non funzionali sul cofano. Il dettagliato motore V-8 che erogava 360 cavalli è assemblato utilizzando 130 parti singole, rendendolo di per sé un pezzo degno di un museo.

Questo modello è l'opzione ZO6 NO3 (serbatoio grande) - costruito per le corse e che ha portato le prestazioni della Corvette del '63 a un nuovo livello. Non sorprende che il velocista olimpico Michael Johnson abbia posseduto ogni Corvette mai realizzata con l'opzione del serbatoio grande!

Finita in vernice Sebring Silver, i dettagli interni includono sedili a secchiello rossi e dettagli del cruscotto che presentano la radio AM/FM opzionale.

Le funzioni elettroniche includono fari rotanti telecomandati, cruscotto illuminato e luci funzionanti – inclusi indicatori di direzione con l'effetto sonoro originale del '63.

Scegli tra due opzioni di ruote, entrambe incluse: repliche delle ruote in acciaio del '63 e ruote a turbina in alluminio del '64 con coprimozzi a sgancio rapido.

General Motors ha costruito solo 199 Corvette ZO6 nel 1963, e solo 63 di queste erano auto con serbatoio grande. Questa fedele riproduzione offre un'opportunità unica di ricreare e godere di una delle auto più ambite al mondo.

Specifiche

  • Scala: 1:8
  • Materiale: Carrozzeria e telaio in metallo zama
  • Lunghezza: 550 mm
  • Larghezza: 230 mm
  • Altezza: 160 mm

Numero di parti: 500 circa

Caratteristiche

  • Telecomando per l’azionamento dei dispositivi elettrici
  • Fari a rotazione elettronica
  • Indicatori di direzione funzionanti con effetti acustici
  • Suono del motore
  • Luci di stop funzionanti
  • Cruscotto illuminato
  • Ruote anteriori azionate dal volante
  • Cofano, portiere sagomate, finestrini e sportello rifornimento carburante apribili
  • Carrozzeria Sebring Silver con interni rossi
  • Due set di ruote inclusi:
    Ruote versione 1963 e ruote knock-off del 1964
  • Ruota di scorta nascosta nello scomparto del bagagliaio

Video

Video velocizzato

Alex costruisce il modello completo in 10 minuti!

Recensione di Alex Mele

Costruisci la Corvette Sting Ray

Il segreto è nei dettagli

Straordinari dettagli in scala 1:8

MOTORE AUTENTICO

Cofano apribile per mostrare l’autentico motore da 5,354 litri

PARTI METALLICHE PRESSOFUSE

Realizzate con materiali di alta qualità con componenti fotoincisi, in metallo pressofuso e in ABS

PORTIERE APRIBILI

Cofano, portiere e sportello rifornimento carburante apribili

DETTAGLIO ABITACOLO

Cruscotto altamente realistico con dettagliati quadranti e levette

FARI A SCOMPARSA

I fari a scomparsa ruotano per aprirsi e illuminarsi

IMPIANTO ELETTRICO FUNZIONANTE

Fari, fanali posteriori e luce interna funzionanti

Riceverai anche...

Assieme al modello, riceverai anche:

DUE SET COMPLETI DI PNEUMATICI

La Sting Ray viene spesso vista con cerchi knock-off che, pur essendo stati specificati per i modelli del 1963, non furono disponibili fino al 1964. Questo modello viene fornito con cinque ruote originali del 1963 PIÙ cinque knock-off del 1964, in modo da poter decidere quale set utilizzare!

Fai l’upgrade alla Display Edition in edizione limitata

Per celebrare il lancio esclusivo della classica e leggendaria Sting Ray, oltre al modello standard in scala 1:8, Agora Models offre anche una Limited Edition con piedistallo espositivo illuminato e teca di protezione.

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La tua Sting Ray del 1963 Limited Edition è disponibile su questo bellissimo piedistallo da esposizione, con gli iconici loghi Corvette. Di produzione strettamente limitata, il tuo piedistallo da esposizione sarà numerato individualmente da 1 a 199.


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La Corvette Sting Ray C2 del 1963

Storia della Corvette Sting Ray

La Corvette C2 rappresenta la seconda generazione della Chevrolet sportiva e seguì la C1. Divenne popolarmente conosciuta come Corvette Sting Ray ed era diversa da qualsiasi altra Corvette prodotta prima di allora.

Lo sviluppo della nuova Sting Ray fu influenzato da una serie di altri progetti e, significativamente, dalla Stingray da competizione del 1957 sviluppata da Larry Shinoda e Peter Brock per il designer Bill Mitchell. Gli schizzi iniziali di Peter Brock mostravano una coupé e una roadster scoperta. Se gli schizzi della roadster furono utilizzati per la Stingray da competizione, al momento dello sviluppo della C2 furono i disegni della coupé ad essere raffinati in quella che sarebbe poi diventata la Sting Ray del 1963.

Una delle caratteristiche innovative della nuova generazione di Corvette era la sua disponibilità anche in versione coupé: la generazione precedente era stata prodotta solo come decappottabile. La linea aerodinamica della vettura era certamente futuristica e, in particolare, sfoggiava un caratteristico lunotto posteriore diviso in due sezioni: due pannelli di vetro separati da un sottile montante. Ciò ha reso il modello del 1963 particolarmente speciale. Infatti, il lunotto diviso in due sezioni fu sostituito da un tradizionale lunotto a vetro unico nella versione del 1964: una delle tante ragioni per cui il modello originale è così ricercato dai collezionisti di oggi.

La Sting Ray era dotata di un motore V8 small-block da 5,354 litri che erogava 250 cavalli, con versioni opzionali che potevano fornire 300, 340 o addirittura i 360 cavalli del motore a iniezione Rochester. Sebbene la brochure promettesse la disponibilità di cerchi knock-off in alluminio (come visto su alcuni degli esemplari di pre-produzione) questi cerchi non erano pronti al momento del lancio dell'auto. Agli acquirenti originali del modello del 1963 furono fornite invece ruote con cerchi in acciaio e copricerchi a sei raggi. I knock-off in alluminio furono resi disponibili soltanto nel 1964 a un prezzo di 322 dollari.

General Motors (GM) osservava un divieto di partecipazione alle competizioni e per questo motivo i suoi marchi non offrivano auto già allestite per la pista. Nonostante ciò, l'ingegnere capo della Corvette, Zora Arkus-Duntov, progettò per il nuovo modello del 1963 il pacchetto Z06 (alcuni suggeriscono che la "Z0" nel nome si riferisca direttamente a "Z0ra”). I clienti che specificavano la versione "fuelie" ricevevano tutto il necessario per massimizzare le prestazioni della nuova vettura: il V8 small-block a iniezione forniva 360 cavalli, con una trasmissione a 4 marce a rapporto ravvicinato; la pompa freno a doppio circuito e i freni con guarnizioni in metallo sinterizzato e alette conferivano un ottimo controllo in curva, mentre le sospensioni anteriori a molla rigide e gli ammortizzatori sovradimensionati erano in grado di sostenere le sollecitazioni della pista. Coloro che aggiungevano l'opzione N03, il serbatoio del carburante di maggiore capacità da 36,5 galloni, ne traevano beneficio per le gare di durata.

Queste opzioni non costavano poco: il coupé di base costava 4.257 dollari nel 1963, mentre il pacchetto di upgrade Z06 con serbatoio N03 aggiungeva quasi un 50% in più al prezzo, per un totale di 2.020 dollari (1.818 dollari per lo Z06 e 202 dollari per il serbatoio N03). In tutto, furono allestite con il pacchetto Z06 solo 199 vetture, 15 delle quali furono inviate a équipe di competizione. È interessante notare che solo 63 vetture furono vendute con il serbatoio N03, rendendo le Sting Ray da competizione allestite con la combinazione Z06/N03 “Big Tank” quasi introvabili, anche perché molte andarono perdute a causa di incidenti o semplicemente dell’usura delle gare. Si stima che esistano ancora solo 50 esemplari di Corvette Sting Ray Z06/N03.

Quando vengono a trovarsi insieme così tanti elementi rari (il lunotto posteriore diviso in due sezioni del modello 1963, il quasi sconosciuto pacchetto di upgrade Z06 e l’aggiunta del “Big Tank” opzionale per le gare di lunga percorrenza), non è difficile capire perché una Corvette Sting Ray Z06/N03 sia così ambita dai collezionisti di oggi.

Caratteristiche tecniche

Tipo di auto: Coupé a due posti

Dimensioni: Lunghezza 445,3 cm, larghezza 176,8 cm, altezza 125,2 cm

Peso in ordine di marcia: 1377 kg

Passo: 248,9 cm

Potenza: 360 BHP

Coppia: 477 Nm a 6000 rpm

Tipo di motore: Rochester Small Block 327 V8 a iniezione

Cilindrata: 5354 cc

Trasmissione: manuale a 4 rapporti

Disposizione: anteriore, montato longitudinalmente

Velocità massima: 237 km/h
0-96,6 km/h: 5,7 sec

Curiosità sulla Corvette C2 Sting Ray

Secondo alcuni, il capo stilista della Corvette, Bill Mitchell, tornò un giorno da una battuta di pesca a Bimini, la capitale mondiale della pesca sportiva, con uno squalo mako imbalsamato che aveva catturato. Con il lancio della Sting Ray ancora lontano, decretò che era necessaria una nuova show car e che il mako sarebbe stato un tema perfetto per questa vettura, compreso il colore. La XP-755, soprannominata Mako Shark, prese elementi di design dalla Sting Ray, ma la riproduzione precisa del colore dello squalo presentò notevoli difficoltà al reparto di verniciatura. Con Mitchell che insisteva che i due colori dovevano essere perfettamente identici, si racconta che, dopo numerosi tentativi non riusciti, la squadra di verniciatura rubò il trofeo di pesca di Mitchell e lo spruzzò del colore dell’auto.


Zora Arkus-Duntov sviluppò anche la Grand Sport Corvette sulla base della Sting Ray, un progetto segreto nato dal desiderio di competere nelle corse con Ford e la Shelby Cobra. Questo modello fu designato "Lightweight" (leggera) in quanto l’équipe di progettazione tagliò tutto il peso possibile dal modello di produzione. Sostituendo la gabbia standard in acciaio con una versione in alluminio, realizzando una carrozzeria in sottili pannelli di fibra di vetro e utilizzando cerchi ruota in fusione di magnesio, riuscirono a ridurre il peso di ben 450 kg. Anche se ne furono programmate 125, non appena i dirigenti della GM, attenti al centesimo, scoprirono il progetto, lo chiusero dopo aver realizzato solo 5 vetture.


Sting Ray o Stingray? L'auto da corsa originale del 1959 fu sviluppata ufficialmente con la denominazione XP-87 e le fu dato il soprannome "Stingray" (il pesce razza) dall'appassionato di pesca d'altura Bill Mitchell. Il divieto alle competizioni impedì che questo modello fosse identificato come una Corvette. La C2, tuttavia, fu messa in commercio con il badge "Sting Ray", che persistette per tutta la sua vita dal 1963 al 1967. Con la C3 di terza generazione, il nome tornò ad essere "Stingray". Nel 1976, il nome era completamente scomparso, fino all'uscita della Corvette di settima generazione nel 2014, di nuovo come "Stingray".


Anche se i suoi schizzi sarebbero poi diventati la Sting Ray del 1963, Peter Brock lasciò la GM nel 1959 per perseguire una carriera nelle corse. Nel 1961, divenne il primo dipendente retribuito di Carroll Shelby quando fu assunto per dirigere la rinomata scuola di guida ad alta velocità Carroll Shelby School of High Performance Driving. Lavorò alla Shelby American fino al 1965, disegnando i loghi, il merchandising, le pubblicità e le livree delle auto, nonché componenti e carrozzerie per le varie vetture Shelby tra cui la Shelby Daytona Cobra Coupé del 1964.

Filmati d'archivio Corvette della Sting Ray

Guarda questo breve filmato della Corvette Sting Ray del 1963

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